Sostenibilità aziendale: guida alle normative e certificazioni propedeutiche
Scopri le principali direttive e certificazioni ESG per aiutare le imprese a integrare la sostenibilità nei processi aziendali
Indice
Come ormai è ben noto, il Green Deal è la strategia dell’Unione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tra gli obiettivi principali c’è la promozione di un modello di finanza più sostenibile.
In linea con questo piano, l’Unione Europea ha emanato norme e direttive che richiedono alle aziende di adottare standard di sostenibilità e di fornire report trasparenti sui temi ESG ( Environmental, Social, Governance).
Le principali direttive in questo ambito sono:
● Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)
● Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD)
Vediamo nel dettaglio queste direttive, le certificazioni propedeutiche indispensabili per chi intende affrontare il percorso verso la sostenibilità e come fare per ottenerle.
CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), Direttiva EU 2022/2464/UE, è stata introdotta dall’Unione Europea per spingere le imprese di grandi dimensioni a fornire ai propri stakeholders una rendicontazione trasparente e dettagliata sui loro impatti ambientali, sociali e di governance. Questa direttiva sostituisce la precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD) ed è stata adottata in Italia con il D.Lgs. 254/2016.
Chi è soggetto alla CSRD?
L’obbligo di conformarsi alla CSRD sarà introdotto progressivamente, coinvolgendo:
- dal 2025 (anno fiscale 2024) le grandi imprese e le organizzazioni madri di grandi gruppi con più di 500 dipendenti già soggette alla Dichiarazione Non Finanziaria (NFRD);
- dal 2026 (anno fiscale 2025) le grandi imprese e le organizzazioni madri di gruppi di grandi dimensioni che rientrano in almeno due di questi tre parametri:
- a. più di 250 dipendenti;
- b. fatturato di 50 milioni di euro;
- c. stato patrimoniale totale di 25 milioni di euro.
- dal 2027 (anno fiscale 2026) le piccole e medie imprese quotate (PMI);
- dal 2029 (anno fiscale 2028) le filiali e le succursali di grandi organizzazioni internazionale con sede in Paesi terzi (extra UE).
CSDDD – Corporate Sustainability Due Diligence Directive
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), Direttiva UE 2024/1760, nota anche come Supply Chain Act, è entrata in vigore nel 2024 e impone alle aziende di monitorare e gestire gli impatti ESG lungo tutta la catena del valore, coinvolgendo fornitori e clienti.
La direttiva si focalizza sull’adozione di pratiche di due diligence volte a verificare, monitorare e prevenire possibili danni all’ambiente o violazioni dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva.
Chi deve rispettare la CSDDD?
L’obbligo di conformarsi alla CSDDD è previsto per:
- dal 2026: aziende con almeno 500 dipendenti e 150 milioni di euro di fatturato;
- dal 2028: aziende con oltre 250 dipendenti e 40 milioni di euro di fatturato.
L’applicazione della CSRD in Italia
In Italia, la direttiva CSRD è stata recepita il 10 settembre 2024 con il Decreto Legislativo 125/2024, che ha introdotto l’obbligo per le imprese di includere informazioni qualitative e quantitative sulla sostenibilità nei bilanci d’esercizio per migliorare la trasparenza e la diffusione delle informazioni sugli impatti ESG delle attività aziendali.
Questa normativa richiede alle aziende di rendicontare gli impatti materiali, i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità lungo tutta la catena del valore, sia a monte (upstream) che a valle (downstream) compresi i prodotti e servizi, i rapporti commerciali e la catena di fornitura.
Nel processo di rendicontazione devono essere coinvolti specifici attori chiave:
- Il rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che dovrà partecipare attivamente;
- I revisori Legali, chiamati a esprimere un’attestazione sulla conformità e correttezza delle informazioni di sostenibilità riportate.
Infine, la responsabilità ultima della rendicontazione di sostenibilità ricade sugli Amministratori dell’azienda, che devono garantire che le informazioni siano accurate, verificabili, oggettive e rispondano agli standard richiesti.
Sistemi di gestione e certificazioni ESG per PMI
Oltre alle direttive europee, le aziende possono contare su una serie di certificazioni riconosciute a livello internazionale che supportano l’implementazione di politiche sostenibili garantendo che gli impatti ESG vengano misurati e migliorati costantemente.
Tra i principali framework strategici operativi e concettuali troviamo:
- ISO 9001: standard per la gestione della qualità;
- ISO 14001: standard per la gestione di sistema di gestione ambientale;
- ISO 45001: standard per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro;
- SA8000: gestione etica e sociale; PdR 125:2022: gestione per la parità di genere.
Le piccole e medie imprese possono beneficiare anche di strumenti mirati per gestire e rendicontare i propri impatti ESG. Tra questi:
- VSME (Voluntary Standard for non-listed Small- and Medium-sized Enterprises).
- Dialogo di Sostenibilità tra le Banche e le PMI.
- ISO/UNDP PAS 53002:2024.
VSME: lo standard europeo per le rendicontazioni ESG
Il VSME (Voluntary Standard for non-listed Small- and Medium-sized Enterprises) è uno standard europeo semplificato per la rendicontazione ESG pensato per le piccole e medie imprese non quotate.
Il VSME si articola in più moduli:
- Modulo base: richiede la comunicazione di indicatori chiave di sostenibilità.
- Modulo PAT (Policies, Actions, Targets): aggiunge una parte narrativa in cui le aziende descrivono le politiche adottate, gli obiettivi di sostenibilità e i piani di miglioramento. In questo modulo è essenziale la valutazione della rilevanza/materialità delle informazioni.
- Modulo Business Partner: include dati aggiuntivi utili per finanziatori, investitori e clienti dell’impresa. Anche qui è necessaria la valutazione della rilevanza/materialità delle informazioni.
Le informazioni rendicontate devono essere verificate da un revisore indipendente e possono essere inserite nella nota integrativa del bilancio aziendale.
Dialogo di Sostenibilità tra Banche e PMI
Il Dialogo di Sostenibilità tra le Banche e le PMI è uno strumento italiano volto a migliorare la collaborazione tra piccole e medie imprese e istituti bancari, facilitando lo scambio di informazioni sulle pratiche ESG.
Le PMI possono utilizzare un set di 45 indicatori per comunicare in modo strutturato le loro iniziative sostenibili, supportate da una guida metodologica per la raccolta e la presentazione dei dati.
Questo strumento aiuta le PMI ad aumentare la consapevolezza sulla sostenibilità e a migliorare l’accesso al credito e ad altre opportunità di finanziamento. Le banche, a loro volta, usano queste informazioni per valutare il rischio e integrare i criteri ESG nei loro processi decisionali.
ISO/UNDP PAS 53002:2024
L’ISO/UNDP PAS 53002:2024 rappresenta un insieme di linee guida internazionali sviluppate per supportare le organizzazioni nell’implementazione di sistemi di gestione coerenti con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Queste linee guida forniscono un quadro strutturato per integrare gli SDGs nelle strategie aziendali, promuovendo azioni concrete per affrontare le sfide globali in ambito ambientale, sociale ed economico.
L’approccio della norma è olistico, incoraggiando le aziende a considerare l’interconnessione tra obiettivi come:
- l’uguaglianza di genere (SDG 5)
- la crescita economica sostenibile(SDG 8)
- la lotta contro il cambiamento climatico (SDG 13)
- la promozione della pace e della giustizia (SDG 16).
Le organizzazioni sono tenute a dimostrare e migliorare continuamente i propri risultati rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Come supportiamo imprese e PMI nel percorso verso la sostenibilità
Affianchiamo imprese e PMI con strategie di sostenibilità personalizzate, sviluppate in base ai loro bisogni e agli obiettivi ESG. Il nostro supporto include:
- supporto strategico: anche se non obbligate al bilancio di sostenibilità, le PMI possono beneficiare di un sistema di gestione per migliorare continuamente le prestazioni ESG;
- miglioramento continuo: accompagniamo le imprese in tutte le fasi, dalla raccolta dati alla comunicazione, garantendo una gestione trasparente e conforme alle normative.
I nostri servizi di sostenibilità
Fra i servizi che Pratika può offrire a imprese e PMI ci sono:
- modelli organizzativi per la prevenzione dei reati (MOG 231);
- certificazioni ISO (9001, 14001, 45001) e di tipo etico (SA8000 e PdR 125:2022);
- sistemi di gestione ESG;
- redazione del bilancio di sostenibilità;
- formazione sulla sostenibilità.
Vuoi iniziare il percorso verso la sostenibilità? Scopri i nostri servizi e contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata. Non perdere l’opportunità di migliorare la competitività aziendale e distinguerti nel mercato.